STORIE 

Togo CASTELLI DI SABBIA

Il Togo è una stretta lingua di terra che dall’Oceano Atlantico arriva ai confini con il Burkina Faso. Il nord del paese fu colonizzata dai Tamberma nel XVII secolo, in fuga dal re di Abomey nell’attuale Benin, il quale organizzava scorrerie per catturare schiavi che alimentassero il suo commercio con i portoghesi. 

Per difendersi dalle scorrerie, i Tamberma (che chiamano se stessi “betammari-be“, ovvero “coloro che sanno costruire“) costruirono delle abitazioni fortificate inattaccabili, le Tata, che in lingua locale significa fortezza. Veri e propri castelli di argilla semi nascosti dalla vegetazione composta principalmente da baobab e piante di mango.

Di forma tondeggiante hanno solamente una stretta entrata, le pareti salgono in un dedalo di linee di decorazione lasciate dalle dita durante la costruzione, fino alla terrazza su cui svettano delle tozze torri utilizzate come granai per mais e miglio. Non esistono finestre ma solo dei fori da cui poter osservare cosa succede al di fuori. Davanti all’entrata altari di forma fallica sono il luogo su cui vengono sacrificati polli ed altri piccoli animali.

Alcune anziane presentano ancora una pietra ovale che spunta dal labbro inferiore come simbolo di abbellimento facciale.

Sui visi dei vecchi Tamberma sono riprodotti, incise sulla pelle, gli stessi disegni geometrici incisi sulle Tata.

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
Vietata la riproduzione senza consenso dell’autore