STORIE 

Mongolia NELLE PIANURE DI GENGIS

Nelle pianure sconfinate che si perdono all’orizzonte da cui partirono gli eserciti di Gengis Khan alla conquista del mondo, la natura ha edificato nel tempo dei piccoli gioielli: le grandi dune di Khongoriin Els, i colorati calanchi di Ulaan Suvraga, la rossa catena delle Flaming Cliff ed i picchi montuosi di Ikh Gazariin Chuluu.

KHONGORIIN ELS

Questo cordone di dune di un giallo pallido, chiamato anche Duut Mankhan, si  trova all’interno del Gobi Gurvansaikhan National Park nel sud della Mongolia. Si estendono per circa 185 km da Dalanzadgad alla catena dei Monti Altai. Sono le dune più alte e più spettacolari della Mongolia. Il vento soffia continuamente da nord verso ovest e le dune possono raggiungere altezze tra 100 e 300 metri. Gli abitanti chiamano le loro imponenti dune “Singing Sands” (dune cantanti) a causa del rumore prodotto dal vento quando muove la sabbia. Oltre le dune… la steppa si estende a perdita d’occhio.

ULAAN SUVRAGA

Ulaan Suvraga “White Stupa” è il nome dato dalla popolazione locale alla suggestiva “scogliera” erosa dai venti. La formazione, 10 milioni di anni fa, era circondata da un mare interno che durante le glaciazioni formò una serie di ghiacciai. Al disgelo apparve questa formazione rocciosa su cui il tempo ha disegnato strati colorati.

FLAMING CLIFF

Nei pressi della piana di Bayazang, dove la spedizione di Roy Chapman Andrews nel 1922 ha fatto grandi scoperte paleontologiche trovando un’impressionante quantità di reperti tra cui le uova, componenti e scheletri interi di dinosauri di tante specie sconosciute fino ad allora, si trova questa formazione rocciosa che interrompe il piatto paesaggio. In realtà più che rocce sono alti cumuli di sabbia rossa molto compatta, dall’alto dello strapiombo si ammira la scenografica conformazione.

IKH GAZARIIN CHULUU

Decine e decine di formazioni rocciose dalle forme più strane che sorgono all’improvviso dalle sconfinate praterie. Qui la fantasia e l’immaginazione possono ricreare grattacieli, dinosauri, foreste di pietra…… usatela.

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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