Tante erano le vie che dall’Oriente si dipanavano verso i mercati dell’Occidente. Venivano sicuramente tracciate preziose carte che si tramandavano tra generazioni di mercanti, ma uno degli scopi oltre a trasportare merci era anche quello di scoprire ed esplorare nuove strade, nuove culture e nuovi mondi. Su queste vie immaginarie presenti in tanti dei paesi dell’Asia centrale si incontrano ancor oggi paesaggi unici e quasi interamente incontaminati.
Ancor prima di questi movimenti di popoli e culture, i locali hanno tracciato delle testimonianze del loro stile di vita basato sulla loro cultura nomade e pastorale, rappresentate da semplici petroglifi.
C H O L P O N A T A
S O N K U L L A K E
Mercanti prima e le invasioni di popoli Turchi, Arabi, Uiguri, Mongoli, Russi poi, hanno lasciato nella cultura kirghiza tracce, non tante, dei loro passaggi.
B U R A N A
T A S H R A B A T
T A M G A T A S H
Come allora ai mercanti, anche oggi il Kirghizistan offre panorami naturalistici unici, dai canyon di sabbia rossa lavorate dal vento e dalle piogge, alle vallate “alpine” verdi scintillanti da cui spuntano le cime innevate della lunga catena dello Tien Shan (Montagne Celesti), ed ancora laghi montani e formazioni rocciose dalle mille sfumature.