STORIE 

Iran UN GIORNO CON I RE DEI QUATTRO ANGOLI DEL MONDO

E’ ormai il tramonto su Persepoli, il cielo si illumina degli ultimi bagliori, le prime stelle cominciano a brillare e c’è anche la falce della luna che viene a salutare questa giornata in terra persiana. Una giornata fitta di emozioni passeggiando nella storia del primo e più grande dei regni orientali. L’antica Persia dei re Ciro e Dario che espansero i loro territori dal fiume Indo a oriente alla Grecia e all’Egitto ad occidente e che portarono lo splendore in territori tribali ricchi di tradizioni ma poveri di unione dei popoli. Quattro passi in un angolo di storia poco studiata ma ricca di fascino, lungimiranza e grandiosità. L’inizio di un documento inciso in caratteri cuneiformi ritrovato nei pressi di Persepoli riportava…

…Io sono Dario, Grande Re, Re dei Re, Re dell’Universo, Re potente, Re di Babilonia, Re di Sumer e di Akhad, re dei quattro angoli del mondo…

 

𐎱𐎠𐎼𐎿 PERSEPOLI 𐎱𐎠𐎼𐎿

Persepoli dal greco Persépolis la “città di Persia”. Nel mezzo del nulla, in una zona arida, montagnosa e di difficile accesso, lontana da ogni punto strategico, Dario il Grande nel 518 a.C iniziò la costruzione di questa grandiosa città destinata a impressionare nemici e sudditi e che divenne la nuova capitale dell’impero della Persia. La città fu progettata realizzando una piattaforma che poggiava da una parte alla montagna e dall’altra da tre muri degradanti che seguivano la pendenza naturale del terreno. Furono chiamati a lavoratori ed artigiani da tutto il vasto impero. Oltre ad essere la capitale del regno persiano, Persepoli fu anche il luogo in cui si svolgevano tutte le feste e le celebrazioni religiose. Dopo la sua fondazione i lavori furono continuati dai successori Serse, Artaserse I e Artaserse III dando sempre di più grandiosità e splendore. La sua vita però non ebbe mai fine, nel 330 a.C., Alessandro Magno la conquistò ed in seguito bruciò per vendicarsi della distruzione di Atene da parte dei persiani.
Tanto è il salvato ma la grandiosità di questo luogo può essere solo immaginata… chiudendo gli occhi e facendosi trasportare dalla fantasia.

…poco rimane dell’APADANA il grande Palazzo delle Udienze, dove Dario il Grande accoglieva le sue genti provenienti dai quattro angoli del mondo… nobili, scribi, soldati, artigiani… tutti rappresentati sulla base del Palazzo.

 

NAQSH-E RAJAB

Appena a nord della capitale Persepoli questo luogo accoglie quattro importanti bassorilievi della prima era Sassanide dal 226 al 276 d.C. Il più spettacolare è la “Parata di Sapore” in cui si celebra la vittoria sull’imperatore romano Valeriano. Le altre rappresentano le investiture di Ardashir ed Ardashir I. Al lato della prima un piccolo bassorilievo riporta la figura di Kartir, sommo sacerdote zoroastriano durante i regni di quattro re sassanidi ed importante burocrate religioso famoso per la sua iscrizione.

NAQSH-E ROSTAM

La necropoli reale di Naqsh-e Rustam, quattro sono le tombe conosciute come le “quattro croci persiane”, quattro i re persiani qui sepolti: Dario I (522-486 a.C.), Serse I (486-465 a.C.), Artaserse I (465-424 a.C.) e Dario II (423-404 a.C.). Luogo spettacolare che ricorda vagamente le costruzioni di Petra in Giordania, su una roccia ritenuta sacra nel passato, sono state incise le colossali croci impreziosite con colonne e bassorilievi, alla base si aprono gli ingressi delle cripte che un tempo custodivano i sarcofagi, che si ritiene siano state saccheggiate da Alessandro Magno in seguito alla conquista dell’impero Achemenide. Questo luogo sacro fu comunque mantenuto vivo nel tempo tanto che la base della roccia fu lavorata a bassorilievo dai Sasanidi nel terzo secolo d.C., di cui il più celebre riporta la vittoria di Sapore I, Re dei Sasanidi, contro gli invasori romani.

…e poi la storia proseguì con i Regni Sasanidi…

PASARGADE

Pasargade, fondata da Ciro il Grande nel VI secolo a.C. fu la capitale di un grande impero che si estendeva su un immenso territorio che dal fiume Indo arrivava fino al Mediterraneo orientale. Anche se ora rimane ben poco della sua grandiosità, la capitale si estendeva in un’area semidesertica di oltre 150 ettari scelta perché nelle vicinanze, Ciro, riportò una delle sue più importanti vittorie contro il re mediano Astiage. Rimase capitale fino a quando Dario la spostò a Persepoli.

 

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Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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