Giordania GIOIELLI DELLA SABBIA

LA VALLE DELLA LUNA

Per i Badiah, i beduini del deserto, il Wadi Rum è tuttora conosciuto come la “Valle della Luna“, una valle scavata per millenni dallo scorrere di un vorticoso fiume, dalle dune di sabbia rossa si passa all’altopiano dove dal terreno arido ed ostile spuntano torrioni e rocce di arenaria dalle forme antropomorfe che creano un’atmosfera magica. …era il deserto di Sir. Thomas Edward Lawrence, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia, che lo definì “…vasto, echeggiante, …divino”.

LA CITTA’ PERDUTA

…era un caldissimo 22 agosto 1812 che un giovane esploratore svizzero di nome Johann Ludwig Burckhardt, coronò dopo anni di ricerca il suo sogno, scoprire la dimenticata “città perduta”. Un nome, Petra, era nascosto tra le pieghe della storia millenaria, la segreta capitale dei Nabatei, la città carovaniera edificata su una delle vie delle spezie principali e di cui si era persa la memoria. Con lo pseudonimo Sheikh Ibrahim ibn ʿAbd Allah, dopo lunghe ricerche in Siria ad Aleppo, arrivò presso un piccolo villaggio a sud della Giordania dove i beduini arabi parlavano di una serie di gole maledette abitate dagli jiin, gli spiritelli del deserto ed in cui sorgevano edifici in rovina opera di stregoni ancestrali. Penetrò un lungo budello scavato tra pareti di più di 80 metri, El-Siq. Più di un chilometro, lo stretto canyon si allarga e…. un edificio di quasi 30 metri scolpito nella roccia rosa, finemente decorato con colonne e capitelli appare come per magia. E’ il primo edificio monumentale che compone il patrimonio architettonico della città di Petra, l’al-Khazneh, “Il Tesoro del Faraone“. Ancor oggi girare l’ultima curva del “Suq” e trovarsi di fronte questo gioiello ritrovato è un’emozione fortissima, non posso davvero immaginare la sensazione del giovane esploratore nel trovarsi di fronte, per primo occidentale, a tale magnificenza. …aveva scoperto la sua…. “città perduta”.