STORIE 

Giappone UN PAESE QUASI PERFETTO

Il capostazione, nella sua perfetta divisa inamidata, si avvicina al binario. Cappello ben piantato sugli occhi, guanti candidi e bandiera rossa in mano. Controlla l’orario sul quadro comandi, controlla il cartellone luminoso, controlla il suo orologio da polso. Continui sguardi all’inizio e alla fine del treno, come un balletto da protagonista. Un ultimo sguardo agli orari, spinge un pulsante e alle 12,46, puntuale, il treno parte. Ecco tutto questo è il Giappone, una assoluta maniacalità nella precisione. Tutto è perfetto, tutto è in ordine, tutto funziona benissimo. Anche le foglie quando cadono sembrano si fermino nel punto giusto per creare una magica armoniosità

L’uomo e la natura si fondono in un’armonia gradevole alla vista.
Templi, statue ed effigi sono poste in un contesto equilibrato, curato e calcolato.
Su colline o al centro di laghetti, di sasso o di legno la memoria feudale nei castelli medioevali
Un richiamo alla preghiera e alla guerra

Giardini umidi e giardini secchi creano atmosfere
che spingono alla meditazione, alla riflessione

Ovunque luci
caratteristiche lampade di carta, vetro o pietra
ipnotizzanti cartelloni pubblicitari con scritte svolazzanti
la città che vive di notte
un mondo di luci ed ombre

In questo mondo perfetto si muovono i Giapponesi, anche loro perfetti,
ordinatamente scendono scale a frotte,
attraversano il più grande crocicchio del mondo,
si stipano dentro i treni e nelle metropolitane in un caos misurato e calibrato.
Le carrozze si riempiono di persone silenziose, non un grido, una risata,
un chiacchiericcio, c’è chi legge, c’è chi gioca con il telefono,
c’è chi si addormenta appeso ai corrimano

Ai margini della società Giapponese vivono una massa di persone che
si sono “ribellate” alla vita perfetta che viene proposta.
Le ultime Geishe che esibiscono la loro antica arte,
i monaci zen che immobili aspettano l’elemosina ai margini delle strade,
i contadini che seguono ancora il ritmo delle stagioni per le loro attività,
le Cosplay-Zoku, geishe post moderne, adolescenti socialmente non integrate
che manifestano il loro disagio travestendosi, durante i finesettimana,
con sgargianti abbigliamenti creativi,
i giocatori di Pachinko che passano giornate intere all’interno di sale
rumorosissime per cercare la fortuna

Anche il cibo viene presentato artisticamente
Cibo in distributore automatico
Cibo in bella vista nei mercati
Cibo che arriva in “treno”

Hiroshima 6 agosto 1945 ore 8:15 “Little Boy”
Nagasaki 9 agosto 1945 ore 11:02 “Fat Man”
PER NON DIMENTICARE

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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