STORIE 

Georgia IN UN PICCOLO MONDO ANTICO

Il Caucaso è una catena montuosa che si estende per più di mille chilometri tra il Mar Nero ed il  Mar Caspio. E’ il confine naturale tra la Russia e la Georgia. Ai piedi di queste montagne in territorio Georgiano si snodano vallate ed altopiani ricchi di piccoli villaggi montani fermi nel tempo. Dopo le massicce nevicate invernali la mite estate caucasica permette la riapertura delle strade, i villaggi si ripopolano, le mandrie di mucche e pecore punteggiano le verdi vallate, sbocciano tappeti di fiori. Il paese delle favole riprende vita.

SVANETI

La cittadina di Mestia oltre ad essere il capoluogo della regione è la porta d’entrata a questo remoto mondo antico fatto di villaggi che mantengono inalterate le caratteristiche passate. Piccoli borghi costituiti da case di pietra e legno con i tetti di scaglie di arenaria sono protette dai koshi, le tipiche torri difensive per accogliere le famiglie in caso di disordini. Ora le sanguinose faide tra villaggi e tra abitanti degli stessi, non capitano più ma un tempo le dispute familiari erano comuni ed era l’unico modo per sfuggire alle vendette. 

Percorrendo la Valle dell’Enguri si raggiungono i villaggi di Adishi, Murkmeli, Chajhashi ed infine Ushguli ai piedi del monte Shkhara che con i suoi 5.193 metri è la terza vetta più alta del Caucaso

KAZBEGI

Sulla lunga e tortuosa Strada Militare Georgiana si sale dalla capitale Tbilisi fino al confine nord con la Russia. Superata la stazione sciistica di Gudauri ed il Passo di Jvari a 2395 metri la strada scende nella verde vallata del Tergi.

La stretta valle di Sno si stacca dalla via principale per arrivare all’omonimo villaggio famoso per essere la residenza estiva del Patriarca della Chiesa ortodossa georgiana e per una torre fortificata del XVI secolo, nota come fortezza Ghudushauri

All’ombra delle montagne lo scultore Merab Piranishvili, trasforma grandi massi dandogli le sembianza di persone eminenti georgiane.

Ancora qualche chilometro sulla Strada Militare Georgiana e prima del confine Russo svetta il monte Kazbek che dai suoi 5.047 di altezza fa da “guardia” all’antica Chiesa della Santa Trinità immersa nelle basse nuvole.

TUSHETI 

All’estremo nord-est della Georgia, il Tusheti è un vasto altopiano caratterizzato da profonde gole, foreste di pini e vallate verdi circondate da cime innevate. Decine e decine di tornanti salgono serpeggiando fino al Passo di Abano a 2900 metri, per poi discendere nelle vallate.

In questo paradiso sorgono i remoti villaggi di sasso da cui svettano le koshkebi le torri difensive di pietra. Gli antichi abitanti, i Tush, edificarono queste costruzioni per difendersi dalle scorribande delle popolazioni provenienti dalla Cecenia e dal Daghestan. Nei pressi delle chiese ortodosse le antiche origini pagane sono tuttora rappresentate dai khatebi piccoli santuari di pietra ornati con corna e pelli di capre sacrificate. 

Questa regione è praticamente disabitata durante i freddi inverni dove rimangono solo poche famiglie che si occupano degli armenti di tutta la comunità. All’inizio dell’estate la strada percorribile solo con vetture fuoristrada viene riaperta e le comunità si riuniscono dopo l’inverno. In questo periodo i verdi pendii sono punteggiati da macchie bianche in continuo movimento. Pastori nomadi con decine e decine di pecore si spostano di valle in valle per trovare i migliori pascoli per produrre il famoso formaggio Guda Tushetian e la calda lana del Tusheti.

Solitudine

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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