STORIE 

Bhutan ALLA RICERCA DELLA FELICITA’

Lassù ad oltre duemila metri di quota ai piedi della catena Himalayana, c’è un piccolo stato monarchico racchiuso tra India e Cina che è vissuto fino al 1974 isolato e lontano dal resto del mondo. Druk Yul, “La terra del Dragone Tonante“, il Bhutan. L’ambiente è incontaminato, l’architettura maestosa; foreste incontaminate e picchi innevati fanno da cornice ad un mondo antico fermo nel tempo dove solo nel 1999 sono arrivate televisione ed internet.
Le tradizioni del Bhutan sono di origine Buddista che viene vissuta come una pratica filosofica che lega lo sviluppo del paese ai valori dell’esistenza basandosi non sulla ricerca della ricchezza ma perseguendo come bene primario la felicità degli abitanti e favorendo le attività economiche sostenibili. Gross National Happiness è un termine coniato da Sua Maestà il Quarto Re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuck negli anni ’70 che stabilisce la Felicità Interna Lorda applicata su parametri quali la qualità dell’aria, l’istruzione, la salute dei cittadini e la ricchezza dei rapporti sociali. Lo stato di benessere del popolo. Ma sarà proprio vero ? Dai sorrisi della gente incontrata sembrerebbe di sì ma….. nel 2018 in Buthan si è classificato al novantasettesimo posto del ranking GNH e sebbene il potenziale delle risorse naturali sia altissimo è uno dei paesi più poveri dell’Asia.

PREGHIERE AL VENTO

Cielo il Blu Aria il Bianco Fuoco il Rosso Acqua il Verde Terra il Giallo
Solo cinque i colori che rappresentano i principali elementi della natura,  ma migliaia le preghiere che si perdono nel vento

Chendebji Chorten

DZONG, LHAKHANG, GOEMBA

Maestosi si stagliano nella natura, solitamente situati su un sito prominente che si affaccia su un corso d’acqua o un fiume. Gli Dzong un tempo fortezza contro i nemici, ora svolgono un ruolo importante come centro amministrativo e monastico. Quasi ogni vallata popolata ha uno Dzong adibito alla vita politica, economica, religiosa e sociale. Le loro mura bianche sotto e rosso mattone sopra, sormontate da complicati tetti in legno ad incastro ospitano lama buddisti, funzionari governativi e artigiani. Nelle vallate si incontrano altri luoghi puramente di preghiera: i templi sacri i Lhakhang solitamente abitati da un solo monaco ed i Goemba monasteri minori dove i bambini iniziano la loro vita religiosa.

Taktshang Goemba

Wangdue Phodrang Dzong

Trongsa Dzong

VALLE DI CHOKHOR

Jakar Dzong

Kurjey Lhakhang

Jambay Lhakhang

“Simbologia Bhutanese”
La virilità del fallo scaccia i demoni e protegge famiglie e abitazioni. Viene raffigurato sulle case e sui templi adornato di nastri o ricoperto di peluria, tra draghi fiammanti o mentre eiacula baldanzoso. 

Chakhar Lhakhang

Namkhe Nyingpo Goemba

VALLE DI PUNAKHA

Punakha Dzong

Chhimmy Lhakhang

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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