STORIE 

Armania NEL PAESE DELLE PIETRE URLANTI

L’Armenia è un piccolo fazzoletto di terra stretto tra le catene vulcaniche del Caucaso all’ombra del cono perennemente innevato del biblico monte Ararat (5137 m.). La cultura millenaria del popolo Armeno ebbe i natali da Haik (Hayastan, “la terra di Haik”) pronipote di Noè, qui nacque e diventò religione di stato il cristianesimo apostolico. Crocevia commerciale tra Oriente e d Occidente, l’Armenia ha resistito a fame, guerre, stermini e deportazioni, ma lo spirito del popolo Armeno è forte di un grande attaccamento alle tradizioni della propria terra.

                    DI CHIESA IN CHIESA
Grigie, nere, arancio e gialle. Alla fine di strette vallate, abbarbicate sulle montagne, adagiate in larghe valli. Sono centinaia le chiese, i monasteri, i santuari. Ognuna con la storia carica di fede e di tradizione. 

                   SPIRITUALITA’ ARMENA
Il silenzio rotto dalla nenia di un prete incappucciato, croci intagliate a guardia del luogo di culto, odore di incenso, una candela accesa, simboli di una religione che ha un passato lontanissimo ma che rimane tuttora attuale. 

                 SENTINELLE DEL SILENZIO
Khachkar in armeno “croce di pietra”. Antiche steli funerarie spuntano dal terreno. Pietre incise con croci, rosoni, disegni astratti, disegni di foglie, disegni di grappoli d’uva. Venivano erette per la salvezza dell’anima. Solitarie o a gruppi familiari, la più grande distesa di Khachkar nel cimitero monumentale di Noraduz. Nel silenzio anziane Armene lavorano a maglia all’ombra delle steli.

                                MISTERI 
Il villaggio di Khndzoresk semplici abitazioni troglodite o un complesso di chiese rupestri?. I menhir di Zorats Karer antico osservatorio astronomico o le famose “pietre urlanti” dal suono emesso in particolari situazioni ventose?. I petroglifi di Ughtasar semplici disegni di antichi pastori o uno dei più antichi alfabeti del mondo?. Enigmi Armeni.

                         LACRIME ARMENE
Mezzo milione di Armeni furono uccisi e cinque milioni abbandonarono il paese. Nel giro di pochi anni tutto l’odio Ottomano fu scatenato contro un popolo inerte reo solamente di avere delle simpatie per l’odiata Russia. Lacrime per un genocidio che ancora non è stato riconosciuto da chi ha perpetrato così gravi atrocità.

              A MESSA CON IL KATHOLIKOS
Tutte le atrocità compiute vengono parzialmente alleviate dalla grande fede del popolo armeno. La domenica è il giorno del signore e la celebrazione più sentita è quella che si svolge nel così detto “Vaticano Armeno” l’Echmiadzin ed officiata dal Katholikos, il Papa della chiesa nazionale armena. Dopo la prima parte del rito che si svolge in un clima mistico, un lungo corteo di preti incappucciati escono dalla chiesa dirigendosi verso l’arcivescovado e rientrando in processione con il reggente. Il tutto avviene tra la folla in “adorazione”, non ci sono barriere, non ci sono guardie del corpo. Il Katholikos si ferma tra la sua gente, la benedice, impone loro le mani sulla testa, abbraccia i bambini. Un uomo tra i suoi uomini.

STORIE 

Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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