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Arabia Saudita FANTASIE TRA LE ROCCE

Da piccolo ero affascinato dai giochi delle nuvole nel cielo. Vedevo tutto quello che la mia fantasia mi offriva. Ancor oggi mi perdo tra le nuvole e non solo. I luoghi desertici offrono anch’essi queste fantasie immaginarie, basta saper guardare ed appaiono astronavi di altri mondi, animali fantastici, eserciti di roccia e tutto ciò che l’immaginazione suggerisce.

Labirinti di Roccia

Il Jibal Hisma, meglio conosciuto come Hisma Valley, è un vasto altopiano semi desertico composto da massicci di arenaria scolpiti dall’erosione del vento che creano un suggestivo paesaggio irreale. Ogni cambio di luce della giornata crea giochi di colore sulle imponenti rocce e sulle sabbie sottostanti. Jibal in lingua araba significa insieme di montagne, in questo caso la Hisma è un insieme di migliaia di formazioni rocciose che formano una specie di labirinto naturale. In passato attraverso questo dedalo di rocce si snodavano le antiche vie carovaniere e le strade dei pellegrinaggi che dai territori islamici del nord raggiungevano la Mecca.

Sogno Pastorale

…solo il rumore dei passi sulla sabbia e sui ciottoli del wadi. Poi il suono di decine di zampette che battono il suolo ed un fischio umano. Dalla vegetazione un piccolo branco di pecore e capre si riversano nel budello naturale del Wadi Dissah che spacca in due il massiccio del Jebel Qaraqir, alte pareti di arenaria arancio che svettano verso il cielo. Il pastore a “cavallo” di un asinello appare e scompare come in un sogno pastorale. …poi, ritorna solo il rumore dei passi sulla sabbia e sui ciottoli del wadi

Giochi del Vento

…il vento scava, modella, accarezza, modifica… rocce millenarie che si arrendono al suo volere e si trasformano in architetture complesse creando veri gioielli naturali.

…fantasie sulle rocce

Tanti sono i petroglifi in questa parte di mondo, i due più rappresentativi si trovano a Jubbah a nord di Ha’il e a Musayqirah a sud-ovest della capitale Riyad. In entrambe si possono vedere decine e decine di incisioni di varie epoche. Le più antiche neolitiche che riportano disegni di uomini, animali e figure antropomorfe, le più recenti dove appaiono prevalentemente figure di cammelli con iscrizioni kufiche risalenti ai tempi delle antiche vie carovaniere. Fantasia di chi le ha incise con pazienza per lasciare un’impronta, fantasie di chi le guarda perdendosi tra le tante immagini.

Il sito di Jubbah è una vasta area che comprende vari affioramenti rocciosi che compongono il Jebel Umm Sanman. Alla base tutta una serie di petroglifi che raccontano la vita di un tempo.

Uomini, donne, figure antropomorfe, scene di caccia. Queste ultime sono reali fotografie del tempo, caccie con lance, archi e frecce, singolarmente o a gruppi aiutate da branchi di cani. La fauna è varia: struzzi, stambecchi, gazzelle e leoni.

L’epoca del “cammello” e delle vie Carovaniere

Due sono i gioielli di Jubbah.
Una figura umana con corona e collana che domina una figura più piccola.
Un antico Re che dispensa giustizia.

Il carro trainato da due cavalli, unico esempio in tutto il Medio Oriente.

Il sito di Musayqirah è molto più semplice, un solitario cumulo di pietre nel nulla arido e polveroso. In un grande masso scuro un pannello che racchiude decine e decine di figure, una sovrapposizione di epoche, di ricordi, di esperienze.

…poi tutte le astronavi di altri mondi, tutti gli animali fantastici, tutti gli eserciti di roccia, tutte le fantasie tra le roccie si dissolvono in sabbie creandone altre, ma questa è un’altra storia…

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Foto e testi a cura di Cesare Sabbatini
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